martedì 16 settembre 2014

Meditazione «Giardino Segreto»


Meditazione Giardino Segreto




Meditazione «Giardino Segreto»


Il «Giardino Segreto» è una meditazione, ed è il punto di partenza di questo viaggio.
E' un esercizio di attenzione e di consapevolezza e ne decideremo noi ogni singola parte.
Si inizia con un po' di tempo a disposizione, quanto basta per fare tutto con calma, una posizione comoda: sdraiati o seduti per esempio e una respirazione naturale.
Un buon modo per staccare la spina è inspirare a fondo col naso ed espirare rumorosamente con la bocca, un bel sospiro che butti fuori tutto quello che non serve.
Piano piano si prende a respirare solo con il naso, inspirando ed espirando sempre più a fondo ma senza sforzarsi.
E' davvero importante stare comodi, sia nella posizione che si è scelta, che nel posto e nel momento che si sono preferiti, respirando tranquillamente sino a sentirsi pienamente a proprio agio.
Quando ci si sente piacevolmente rilassati si chiudono gli occhi.
Da qui inizia la progettazione e la realizzazione del nostro «Giardino Segreto».
Si può visualizzare un vero e proprio giardino, al mare, in montagna, in collina o si può preferire una stanza, un edificio, qualsiasi luogo immaginario o reale.
Il nostro «Giardino Segreto» deve essere esattamente come vorremmo il nostro luogo ideale.
Non c'è bisogno che sia tutto perfetto subito, è come una casa da arredare, all'inizio basta solo quello che giudichiamo essenziale e poi piano piano possiamo aggiungere sempre più particolari.
Il nostro «Giardino Segreto» non deve essere per forza né logico, né credibile, una comoda poltrona in mezzo alla prateria va bene tanto quanto un'amaca nella sala di lettura di un'antica biblioteca.
Possiamo scegliere il nostro luogo ideale ed ogni oggetto che vi vogliamo: alberi, fiori, mobili, più particolari di nostro gusto e gradimento inseriamo più quel luogo diventa confortevole e caro, in una parola: nostro.
Cerchiamo di visualizzare tutto nel modo più nitido e preciso, sin nei minimi dettagli, se non ci riusciamo va bene lo stesso, c'è chi riesce a visualizzare tutto alla perfezione e chi vede in modo sfocato e un po' confuso.
Va bene tutto, l'importante è sviluppare familiarità con l'ambiente.
Ripetere a mente ogni cosa che si cerca di visualizzare aiuta a dare forma e sostanza.
Quando abbiamo un'immagine abbastanza chiara del nostro «Giardino Segreto» iniziamo ad esplorarlo con tutti i sensi: esaminiamo, tocchiamo, annusiamo, ascoltiamo, assaggiamo tutto quello che ci va di sperimentare.
È il nostro «Giardino Segreto»: godiamocelo.
Infine mettiamo una porta per poter entrare ed uscire quando vogliamo.
Questa porta è una sorta di interruttore per accendere e spegnere il «Giardino Segreto».
Quando pensiamo sia il momento di tornare usciamo dalla porta ed ancora ad occhi chiusi ci stiracchiamo piano piano con tutta calma, come fanno cani e gatti dopo che sono stati fermi per un po' e apriamo lentamente gli occhi.
Mano a mano che si prende confidenza con il proprio «Giardino Segreto» questo diventa sempre più bello e definito.
Si possono aggiungere o togliere particolari a seconda della bisogna o della voglia.
È un luogo ideale in continuo divenire, come lo chi lo ha creato, cioè noi.
Non c'è un tempo preciso da dedicare a questa meditazione, la regola d'oro è fare quello che si ha voglia di fare e ci fa stare bene, il «Giardino Segreto» diventa allora un luogo dove rilassarsi e ricaricarsi.
Quando vogliamo prenderci un po' di tempo per noi, ci mettiamo comodi, respiriamo piano col naso, chiudiamo gli occhi ed entriamo nel nostro «Giardino Segreto» a fare quello che ci pare e piace.
Due buoni momenti nel corso della giornata sono la sera a letto prima di dormire o la mattina, sempre a letto prima di alzarsi, ma come ogni cosa nel «Giardino Segreto» sta a noi trovare i nostri modi e tempi ideali.

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